Capita spesso per le grandi opere. È successo per la TAV, per inceneritori o anche per centrali elettriche. La popolazione locale si mobilita perché giustamente teme ripercussioni ecologiche e turistiche sul territorio. Però mai ci saremmo sognati che sotterrare un tubo di un metro e venti centimetri destasse tanto trambusto da dover fermare dei lavori internazionali. Probabilmente sotto la buona fede ambientalista si nascondono politici locali a caccia di voti di pancia, ma anche scaramucce più in grande tra il presidente Emiliano e l’ex premier Renzi.
Citando lo stesso Emiliano il problema non sono gli ulivi da spostare, cosa che avviene regolarmente in Puglia, ma il luogo previsto: San Foca. A detta dei detrattori sarebbe un peccato mettere a rischio la località ancora vergine. Forse. Ma è anche vero che a livello tecnico è stata scelta come migliore tra i siti candidati e il tubo passerebbe a più di 700 metri dalla spiaggia, oltre al fatto che si trasporta gas e non certo petrolio e in più di quarant’anni non si sono mai verificati incidenti con questa tipologia di trasporto. FONTE
Ma quali sono in dettaglio le motivazioni che hanno spinto alla creazione di nuovi gasdotti? A questo risponde chiaramente lo studio pubblicato dal ministero per lo sviluppo economico, relativo alla strategia energetica italiana per il medio lungo termine.
Nonostante sia evidente la spinta verso le rinnovabili, il gas è una fonte energetica di primaria importanza per il nostro paese, che purtroppo non ha risorse sufficienti a coprire il proprio fabbisogno e per questo si affida in gran parte alle importazioni.
È quindi obbiettivo strategico per il nostro paese, secondo il ministero per lo sviluppo economico FONTE
- Assicurare un mercato concorrenziale del gas
- Garantire la sicurezza di approvvigionamento
- Integrare il paese con la rete europea, rendendo l’ italia un centro nevralgico per il trasporto di gas all’europa
- Abbassare i prezzi del gas per i consumatori
- Incrementare i margini di sicurezza del sistema gas
Il TAP in questo senso è uno dei diversi progetti atti a seguire questa strategia, in particolare trasporterà gas dalla Grecia all’Italia. Arrivando alle coste pugliesi dopo aver percorso gli oltre 800km che lo collegano al TNAP, gasdotto proveniente dalla Turchia.
In conclusione, nonostante la consapevolezza che per molti possa essere emotivamente difficile vedere dei lavori di posizionamento o sapere che proprio dietro l’angolo sia presente un’ arteria per il trasporto di gas naturale, dal punto di vista globale è un’assurdità fermare i lavori di un’opera strategica per il nostro paese e che obbiettivamente ha un basso impatto ambientale.